Oggi il progresso tecnologico ha raggiunto livelli inimmaginabili, un notevole ed evidente sviluppo. L’avvento delle tecnologie digitali ha apportato miglioramenti considerevoli nella vita dell’uomo, riuscendo a raggiungere obiettivi che apparivano impossibili fino a pochi anni fa.
Oggi si parla di società digitale, di Internet, di e-commerce e di cyberspazio: la tecnologia è entrata a far parte della nostra vita quotidiana. Una nuova realtà, digitale e “multirete”, che porta con sé vantaggi per un miglioramento della vita, e viceversa, svantaggi e aspetti negativi legati all’abuso e al modo errato di servirsi delle tecnologie, dimenticando le reali esigenze dell’uomo. C’è quindi da chiedersi: siamo arrivati al famoso “punto di non ritorno”?
Tecnologie non molto lontane dalla realtà
La tecnologia è diventata per l’uomo una valida alleata, uno strumento per lo svolgimento di qualsiasi tipo di attività. Una vita sempre migliore tramite un computer regolarmente aggiornato, una meravigliosa TV 3D, uno smartphone di ultima generazione e così via.
Tutto così necessario eppure non indispensabile. Ma molti di noi sono diventati assuefatti del progresso tecnologico, veri e propri schiavi atrofizzati dalle moderne macchine. Il potenziale di queste nuove tecnologie è la capacità di farci immergere nel più intrinseco “punto di non ritorno”: pochi “tap” su uno schermo touch-screen e la realtà circostante si ferma, un visore a realtà aumentata e il mondo reale lascia il suo spazio ad un universo ultra-futuristico. Una realtà che a breve potrebbe divenire tangibile e farci odiare il mondo reale, e di conseguenza, tramite un sistema altamente tecnologizzato, realizzare il nostro personale mondo, una nuova realtà a nostra immagine e somiglianza.
Alla luce di quanto appena detto, nel primo episodio, U.S.S. Callister, della quarta stagione della fortunatissima serie Black Mirror, il tema è proprio la fuga dalla realtà. Il protagonista Robert Daly, interpretato da Jesse Plemons, lavora in una grossa azienda insieme al suo fortunato e carismatico socio ma vivendo le giornate lavorative tra frustrazione, rancore e odio per il mancato riconoscimento. Infatti, nelle ore notturne, l’uomo entra in un universo virtuale attraverso dei chip da attaccare alla tempia: un microuniverso che si ispira alla sua serie di fantascienza preferita, dove lui e la sua onnipotenza possono inferire su tutte le persone che odia, copie dei suoi colleghi realizzate grazie ai loro DNA.
Star Trek non è mai stato così inquietante
Una nuova realtà aumentata, a cui il protagonista si connette, rende la sua controparte reale immobile e priva di coscienza, permettendo così di dare sfogo ai suoi sentimenti semplicemente avviando una partita. Tutto in stile anni ’60, dal formato retrò e stereotipato, l’episodio porta con sé tutto l’immaginario di Star Trek.
È una puntata più stratificata di quel che potrebbe sembrare: dalla fuga dei prigionieri alla versione alternativa di una nuova realtà, dalla costruzione di una identità che deve inseguire l’idea di perfezione alla solitudine vissuta di fronte ad uno schermo. Il protagonista è vittima e carnefice del suo universo illusorio, per sfuggire alle ansie del quotidiano. Chiaramente, l’episodio, è un omaggio a certe atmosfere riutilizzate in maniera originale, ma se fosse l’inizio di un futuro che ci aspetta?
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[sr-subtitle size=”h6″ alignment=”center” uppercase=”0″]L’equipaggio della USS Callister in Black Mirror (in alto). L’equipaggio originale di Star Trek (in basso).[/sr-subtitle]
L’equipaggio della USS Callister in Black Mirror (in alto). L’equipaggio originale di Star Trek (in basso).
Tra passato e futuro
Già negli anni ’80, con la messa in commercio di computer pensati per un mercato di massa (a basso prezzo e facili da usare), e a seguire negli anni ’90, con il bisogno di creare computer sempre più potenti e veloci, il nuovo millennio sentì l’esigenza di trasferire questa potenza in un nuovo mercato che si stava sviluppando: quello degli smartphone e dei tablet, sempre più sottili e con schermi luminosi. Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità e non si discute! Ma ne siamo sicuri?
Fasi dell’evoluzione tecnologica tra intelligenza artificiale e robotica.
Per approfondire
Black Mirror, una serie antologica ideata e prodotta da Charlie Brooker nel 2011. Nel 2015 Netflix ha acquistato i diritti.
Star Trek, il media franchise più popolare nella storia del genere fantascientifico, ideato da Gene Roddenberry nel 1966.